Entriamo in merito a quelli che possono essere i danni ovvero gli effetti paradigmatici di quella che è l’azione nociva della secrezione clorido-peptica, principalmente rappresentati dalla gastrite. Se il processo infiammatorio (gastrite, esofagite, tutto ciò che finisce in –ite vuol dire infiammazione) si estende in un danno maggiore si può avere l’ernia iatale, l’erosione, fino all’ulcera.
Quali sono i sintomi di questa situazione? Non esistono sempre sintomi caratteristici e diversi delle tre diverse fasi, anche se l’ulcera essendo una lesione profonda darà dei sintomi più forti ma in linea di massa i sintomi riguarderanno la regione dello stomaco, quindi il dolore è a livello epigastrico, così come il bruciore. Poi siccome abbiamo un’infiammazione a livello dello stomaco, il paziente ci riferisce che non appena introduce del cibo si sente subito pieno (pienezza gastrica precoce) perché lo stomaco essendo infiammato non ha una gran voglia di lavorare e dà subito questo segnale negativo di rifiuto del cibo. Se c’è un’infiammazione è possibile che questo dolore e questo senso di pienezza gastrica compaia mentre si mangia perciò il paziente appunto riferisce la pienezza precoce e un senso quasi di fastidio e di peso, oppure appena finito di mangiare può sentire questo dolore o questo bruciore e sta male.
PUNTI EPICRITICI. Se si visita il paziente, a livello addominale ci sono dei punti epicritici del dolore (non è semplice avere solo dei punti epicritici, più spesso abbiamo delle aree doloranti perché l’addome è protopatico dal punto di vista del dolore).
Il punto epigastrico, che è quello che si trova esattamente al di sotto dell’apofisi ensiforme, è un punto epicritico del dolore ovvero se metto il dito in quel punto , spingo e provoco dolore, allora c’è la patologia gastrica e se sposto il dito e lo metto in un’altra posizione, non si sente più dolore (ci sono poi pazienti che hanno sempre male dappertutto, ovunque noi mettiamo il dito! E non aiutano per niente).
Se c’è una cistifellea infiammata e io metto il dito nel punto cistico il paziente sente dolore. Si prende la linea xifo-ombelicale e la linea ombelicale trasversa, si fa la bisettrice che va ad incrociare l’arcata costale, quello è il punto cistico. Se utilizzo l’altro metodo – incrocio tra emiclaveare di destra e margine inferiore del fegato – è importante capire dove si trova il fegato perché le dimensioni sono diverse da paziente a paziente]. Poi ci sono altri punti più in basso, tipo il McBurney.
ASPETTO MACROSCOPICO.Nella gastrite che la mucosa è arrossata ed infiammata, nell’erosione si vedono delle piaghe, delle afte, nell’ulcera si vede una specie di fossetta.
Nella gastrite c’è solo un’infiammazione perciò lo spessore della mucosa è conservato, nell’erosione viene “pelato” (eroso) fino alla muscolaris mucosae,non oltre perché altrimenti arriviamo a parlare di ulcera. L’erosione guarisce perché è come una ferita dove, se non superi il derma, non rimane la cicatrice. Come abbiamo precedentemente detto invece se si supera la muscolaris mucosae, la lesione può affondarsi e arrivare fino alla sierosa e bucarsi. La foratura però è una complicanza, non sempre succede. All’interno dell’ulcera si può vedere un puntino bianco che rappresenta la fibrina che cerca di riparare il danno.
DIAGNOSI. La diagnosi vera della gastrite è soprattutto una diagnosi istologica (non basta l’arrossamento) perché si devono vedere le cellule infiammatorie in mezzo alle ghiandole, linfomonogranulociti in particolare, negli strati superficiali.