L’eliminazione delle barriere architettoniche prevede l’obbligo di installare degli ascensori in presenza di strutture con più di tre livelli fuori terra. Sapere nel dettaglio cosa dice la normativa sugli ascensori per disabili è fondamentale per evitare le possibili sanzioni legali. Ogni ascensore deve essere dotato di cabina di dimensioni tali che sia permesso l’accesso alle persone su sedia a rotelle.

Gli ascensori realizzati per aiutare i disabili, progettati per l’abbattimento delle barriere architettoniche, devono necessariamente possedere una serie di caratteristiche strutturali. In caso di nuove costruzioni, se l’edificio è destinato ad uso non residenziale, il progetto dovrà prevedere la presenza di ascensori roma provvisti di cabine con profondità minima di 140 cm per 110 cm di larghezza e porte con una luce di almeno 80 cm, mentre lo spazio libero antistante la cabina dovrà misurare minimo 150×150 cm.

L’installazione di ascensori per disabili deve essere eseguita in maniera tale che le porte restino aperte per almeno otto secondi; non può essere inferiore a quattro secondi, invece, il tempo di chiusura. La normativa sugli ascensori per disabili specifica inoltre che negli edifici residenziali di nuova edificazione l’ascensore deve avere una cabina profonda non meno di 1 metro e 30 centimetri e lunga non meno di 95 centimetri.

La normativa sugli ascensori per disabili si occupa anche di specificare quali siano le caratteristiche che un ascensore deve avere per facilitare l’accesso ai non vedenti. Le bottoniere devono permettere ai non vedenti di accedere al loro piano. Proprio per questo sui pulsanti degli ascensori, il numero di riferimento deve essere espresso anche in caratteri Braille.

La normativa sugli ascensori per disabili prevede, per coloro che hanno intenzione di installare un ascensore, delle agevolazioni fiscali per l’installazione di un ascensore per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tali agevolazioni riguardano una detrazione ai fini Irpef pari al 50%.